L’intervento di Sandro Gambuzza, componente di giunta di Confagricoltura, al Parlamento Europeo ha messo l’accento sulla necessità di superare dazi e guerre commerciali, per ridare slancio alle imprese
“Per la crescita economica delle imprese agricole e agroalimentari l’export è essenziale. E, in questo senso, è interesse dell’Unione europea e delle nostre Istituzioni che i mercati internazionali siano resi più semplici e accessibili per le imprese”: lo ha detto Sandro Gambuzza, componente della giunta di Confagricoltura, intervenendo nella sede del Parlamento europeo di Bruxelles all’evento “L’Europa del fare, il commercio internazionale nell’Europa di oggi e di domani”, organizzato dall’onorevole Salvatore Cicu, a cui ha partecipato anche il presidente dell’europarlamento, Antonio Tajani.
Gambuzza ha anche ricordato le criticità dell’export agroalimentare, a partire dall’embargo russo, alla Brexit, alle difficoltà con l’Iran e all’entrata in vigore del Tpp. “Senza dimenticare – ha detto – i riflessi della guerra commerciale tra Usa e Cina, che potrebbero comportare un aumento dell’offerta sui mercati di quei prodotti che i due Paesi avrebbero problemi a commercializzare tra loro”.
“Il nostro messaggio – ha proseguito il componente di giunta di Confagricoltura – è che ognuno faccia la propria parte e si prosegua con la stipula degli accordi tra l’Ue e i Paesi terzi: gli scambi commerciali internazionali in situazioni regolamentate e chiare favoriscono le imprese”.
Confagricoltura, al contempo, ritiene che gli accordi bilaterali debbano essere basati su principi di reciprocità ed equilibrio tra le parti. A proposito degli accordi Euromed, pensa che debba essere rivista l’asimmetria a favore dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo, considerati gli indirizzi produttivi simili ai nostri.
Pertanto è necessario che ci sia uno stretto coinvolgimento nell’ambito dei negoziati (e più in generale in riferimento a qualsiasi altra intesa venga prevista con i Paesi di questa area) degli Stati membri direttamente interessati e delle organizzazioni più rappresentative dei produttori.
Infine, in caso di effetto fortemente penalizzante per le nostre produzioni mediterranee (agrumi, ortaggi e olio d’oliva), l’organizzazione degli imprenditori agricoli chiede che siano prese in seria considerazione misure compensative e, nei casi più critici, vengano attivate le clausole di salvaguardia.
“Occorre che la Commissione – ha concluso Gambuzza – rediga periodicamente una valutazione d’impatto sugli scambi commerciali della Ue con tutti Paesi terzi nel settore agricolo ed agroalimentare”.