È finita la vendemmia 2020 nei filari dei 200 soci: raccolti 25 mila quintali di uva. 

La vendemmia 2020, alla Cantina Clavesana, si chiude con una scommessa di futuro: quest’anno, è entrata in produzione una giovane vigna di Nebbiolo del socio Gianni Bracco. È stata piantata tre anni fa a Rocca Cigliè, paesino arroccato in Alta Langa, su una collina soleggiata, a picco sul Tanaro, con vista sulla pianura verso Ceva e su tutto l’arco alpino. L’evento ha suscitato la curiosità dei giornalisti locali che si sono ritrovati tutti a immortalare la prima raccolta: «È il futuro della nostra cooperativa, chi raccoglierà la nostra eredità e continuerà il nostro lavoro anche meglio di noi – dice Giovanni Bracco, presidente -. In anno dove tutto sembra difficile e le brutte notizie si rincorrono, dalla pandemia all’alluvione, vogliamo dare un forte segnale di fiducia».

Una fiducia e una stima che il presidente Bracco sente anche nei suoi 200 soci viticoltori: «In questi giorni di difficoltà, in tanti nonostante la vendemmia in corso sono venuti ad aiutarci a ripulire un magazzino alluvionato. Grazie a tutti, siete la forza di questa cooperativa!».

Intanto è terminata la vendemmia 2020 nei 320 ettari di filari con 25 mila quintali di uva raccolti. È la 61ª vendemmia.

«È stata un’annata al disopra delle aspettative – dice Damiano Sicca, enologo e direttore della Cantina – I mosti hanno un bellissimo colore, un’acidità non troppo elevata e un ottimo grado zuccherino. I soci hanno svolto un ottimo lavoro in vigna. In generale, ci riteniamo molto soddisfatti, soprattutto sulla raccolta del nebbiolo. Sempre più viticoltori colgono la sfida e l’opportunità di coltivare questa varietà, nuova per le colline dell’Alta Langa, ma oggi possiamo dire senza alcun dubbio capace di far crescere grandi uve e di produrre un grande vino».

Nebbiolo, ma anche altre nuove cultivar come il Pinot Nero e lo Chardonnay per la produzione di Alta Langa docg. Nella primavera 2022, si arriverà a 40 mila bottiglie di Alta Langa.

Dal 2019, è uscita un’etichetta di un Dogliani docg biologico, la più grande sfida fatta dalla cantina e dei soci più giovani che credono in nuovi metodi di coltivazione della vite in Langa.

«La riconversione dei vigneti alla viticoltura biologica è un lavoro durato anni ma siamo solo all’inizio di un nuovo percorso dell’agricoltura nella nostra Langa» spiega Sicca.

Chi ha fatto la scelta bio, ha la possibilità di confrontarsi con l’agronomo della cantina Andrea Abbona su dubbi o curiosità in merito a particolari tecniche e lavorazioni del vigneto e innalzando sempre di più il livello qualitativo del loro lavoro e della resa delle uve.

La cantina produce all’anno un milione e 500 mila bottiglie. Il fatturato della cooperativa ha sfiorato i 6 milioni di euro a fine 2019.

PRODUTTORI IN CLAVESANA| NUMERI

27 aprile 1959 data di nascita (32 soci fondatori)

200 soci attuali

320 ettari

200 – 600 metri l’altitudine dei vigneti

1,5 milioni di bottiglie

6 milioni di euro il fatturato 2019

Uve coltivate: dolcetto, barbera, nebbiolo, chardonnay, pinot nero.