Colasanti, anche quest’anno sosteniamo attivamente il lodevole progetto della Comunità Laudato Sì di Accumoli-Amatrice.
“Tornano anche quest’anno, in occasione della Giornata mondiale delle api del 20 maggio, le simpatiche e innovative iniziative di ‘guerrilla gardening’ promosse dalla Comunità Laudato Sì di Accumoli-Amatrice per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di difendere l’ambiente e tutelare la biodiversità; dopo il grande successo del progetto ‘Bombe di semi per un’esplosione di biodiversità’ svoltosi lo scorso anno, è la volta dell’iniziativa ‘Lanciamo coriandoli di fiori’, che nasce col medesimo obiettivo, ovvero creare delle micro-oasi a salvaguardia delle api e della biodiversità”. Lo rende noto la Copagri Lazio, che sostiene attivamente il lodevole progetto solidale di ecologia integrale.
“Vogliamo supportare questa nobile causa mettendo a disposizione tutte le nostre strutture per informare tutti coloro che vorranno aderire all’iniziativa e ricevere una confezione di ‘coriandoli di semi’ preparata e distribuita dalla Comunità Laudato Sì di Accumoli-Amatrice”, sottolinea il presidente della Copagri lazio Guido Colasanti, spiegando che “il progetto prevede di ‘lanciare’ nei campi o dai propri balconi dei coriandoli biodegradabili contenenti semi di fiordaliso e nigella, fiori di campo di cui le api sono ghiotte”.
“L’iniziativa, dalla forte valenza simbolica, si terrà il prossimo 20 maggio, in occasione della Giornata mondiale delle api, quando tutti i sacchetti contenenti ‘coriandoli di semi’ verranno aperti e versati nei campi, sui prati e nei giardini, o anche semplicemente piantati in vasi, così da far nascere fiori e permettere alle api di trovare delle piccole oasi di biodiversità a loro disposizione, contribuendo in tal modo attivamente alla tutela e alla salvaguardia degli insetti impollinatori”, prosegue il presidente della Copagri Lazio.
“Il comparto apistico è di fondamentale importanza per la difesa dell’ambiente e della biodiversità, in ragione del ruolo primario e imprescindibile svolto dalle api quali ‘indicatori’ naturali di impatto dell’inquinamento ambientale; all’apicoltura, infatti, va riconosciuta la funzione fondamentale di base del sistema agricolo, poiché è grazie al servizio di impollinazione svolto dagli insetti pronubi che viene ottenuta una grandissima parte delle produzioni agricole”, ricorda Colasanti.
“L’Italia è il quarto paese dell’UE per numero di alveari, con quasi 1,5 milioni di unità; secondo recenti stime dell’Osservatorio Nazionale, il nostro Paese, senza contare la produzione hobbistica e l’autoconsumo, produce oltre 23mila tonnellate di miele, grazie a una moltitudine di alveari diffusa in tutte le Regioni e concentrata in Piemonte, Toscana ed Emilia-Romagna; nonostante questi numeri, bisogna individuare misure che favoriscano lo sviluppo del comparto, in quanto la produzione è inferiore al fabbisogno nazionale”, conclude Colasanti.