L’ Ufficio per la Dieta Mediterranea presso il Mipaaf, uno specifico portale web dedicato al patrimonio materiale e immateriale della Dieta Mediterranea, un programma di comunicazione istituzionale nel 2021 sulle tematiche della Dieta mediterranea anche in vista di Expo Dubai e un progetto sull’Educazione alimentare nelle Scuole e nelle Università.
Sono le iniziative annunciate pochi minuti fa dalla Ministra Bellanova, in occasione della giornata di celebrazione del Decennale del Riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea.
“Il 16 novembre 2010 per il nostro Paese è una data importante. Il riconoscimento di una distintività. Da quel momento Made in Italy e Dieta mediterranea hanno avuto nel mondo gli stessi sapori, gli stessi profumi, lo stesso fascino. Se oggi la celebriamo come merita, anche in un momento complesso come quello che stiamo vivendo e che mette in gioco molte delle nostre consuetudini e dei nostri riti, è per ribadire che il patrimonio della Dieta Mediterranea va tutelato, salvaguardato, protetto”.
Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo alla videoconferenza promossa da Mipaaf, Mattm, Mibact, Maeci, Ministero della Salute, Miur, Comitato Nazionale Italiano per L’Unesco, sul tema: “Dieta Mediterranea Unesco. 10 anni di Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”, che apre le celebrazioni per i dieci anni del riconoscimento Unesco alla Dieta Mediterranea.
“Salvaguardare il patrimonio della Dieta Mediterranea”, ha detto Bellanova in apertura di Giornata, “è necessità evidenziata nel 2005 anche dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, nel rapporto sulla Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile.
Ecco perché abbiamo fortemente voluto, nel nostro Paese, l’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta per latte, formaggi, pasta, riso, derivati del pomodoro, carni trasformate. E in Europa abbiamo chiesto di voltare radicalmente pagina sull’etichettatura nutrizionale fronte-pacco.
Perché crediamo nel diritto dei consumatori a informazioni corrette, a sistemi che garantiscano il diritto alla trasparenza sul viaggio del cibo dal campo e dal mare alla tavola, e che promuovano stili alimentari sani. La Dieta Mediterranea lo è”.
Noi, ha proseguito Bellanova, “dobbiamo e vogliamo tutelarla, vivificandone contenuti ed elementi, e anche difendendo stili di vita e abitudini alimentari minacciati dall’impatto di altri modelli culturali e alimentari.
Questo ci induce a lavorare per potenziare e rafforzare la resilienza dei nostri sistemi agroalimentari, rivendicando il ruolo determinante dell’agricoltura come presidio di tutela del territorio e del paesaggio, a salvaguardia di beni irriproducibili come aria, acqua, suolo, e nella mitigazione climatica. Vogliamo promuovere la Dieta mediterranea perché in questo modo promuoviamo la qualità dei nostri prodotti agroalimentari, il biologico, salvaguardiamo la biodiversità, contrastiamo lo spreco alimentare, lavoriamo per garantire cibo di qualità, sosteniamo politiche a tutela del lavoro e della qualità del lavoro in agricoltura. Fame zero è un nostro obiettivo. Per questo ho detto più volte che il diritto al cibo va garantito in Costituzione”.
Il nostro programma, ha detto ancora la Ministra Bellanova, “è chiaro: promuovere azioni presso i giovani e le donne per salvaguardare il comune stile di vita delle comunità mediterranee che è un patrimonio culturale; assicurare la sostenibilità della Dieta Mediterranea per le generazioni future; contribuire allo sviluppo socioeconomico sostenibile delle comunità territoriali e alla stabilità e solidarietà tra i paesi del Mediterraneo;
affrontare e risolvere il problema dell’esodo rurale e dell’abbandono delle aree interne con l’urgenza a farle rinascere per nuove e buone economie. Per questo”, ha concluso, “siamo già impegnati a creare l’Ufficio per la Dieta mediterranea presso il nostro Ministero; promuovere e diffondere i principi e le ragioni della Dieta Mediterranea attraverso uno specifico portale web; realizzare nel 2021 un programma di comunicazione istituzionale sulle tematiche della Dieta mediterranea anche in vista di Expo Dubai; sviluppare iniziative sulla dieta mediterranea e sulla educazione alimentare nelle scuole e nelle Università anche con il supporto del CREA/Alimentazione”.