“L’Italia non può accettare che il riso cambogiano continui a penalizzare il prodotto delle nostre aziende”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha scritto a tutti gli europarlamentari italiani in riferimento alla proposta della Commissione europea di escludere il riso dalla lista dei prodotti provenienti dalla Cambogia sui quali ripristinare i dazi nell’ambito degli accordi EBA.
“Ho chiesto ai nostri rappresentanti di far sì che il Parlamento europeo sollevi formalmente obiezioni all’esclusione del riso che è immotivata – ha detto Giansanti -. La clausola attualmente applicata è temporanea in quanto scadrà nei primi mesi del 2022; è parziale in quanto limitata al solo riso lavorato e semilavorato di tipo Indica; ed è decrescente, nel senso che prevede un graduale azzeramento in tre anni del dazio ripristinato. Oltretutto è applicato un dazio di 150 euro/ton che è inferiore al dazio convenzionale di 175 euro/ton”.
“Il tema dei diritti civili è sempre stato particolarmente a cuore all’Unione europea e – ha concluso il presidente di Confagricoltura – non possiamo non rilevare come il riso, prodotto di strategico interesse per l’Italia (primo produttore europeo con circa la metà di superfici e produzione della UE) sia stato deliberatamente escluso dalla revoca delle concessioni motivata dal mancato rispetto di alcuni diritti fondamentali. Per questo invito i nostri europarlamentari al gioco di squadra”.