I dati diffusi da Istat evidenziano ancora una volta un andamento dei consumi molto debole e la necessità di favorirne la ripartenza per accompagnare la ripresa del Paese. Per il commercio al dettaglio i dati relativi alle vendite di marzo confermano un ulteriore mese di difficoltà: su base congiunturale si registra una variazione complessiva nulla mentre per le vendite non alimentari si assiste a un nuovo calo del –1,6%. Il relativo indice destagionalizzato risulta ancora ben al di sotto dei valori pre-pandemia.

«Per le aziende del commercio non alimentare, già duramente provate da molti mesi di chiusura, continua il trend negativo – afferma Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Relazioni con la Filiera e Ufficio Studi di Federdistribuzione. I punti vendita devono poter operare a pieno regime per invertire la rotta e ritrovare la strada della crescita. Per assicurare la tenuta delle imprese, l’occupazione dei propri dipendenti e il supporto alle molte filiere collegate è necessario superare definitivamente la chiusura dei Centri Commerciali durante il fine settimana, tornando alla piena operatività.».

«Anche per le vendite alimentari si registrano segnali deboli con un incremento, nel dato progressivo ad aprile, contenuto al +0,7% a rete costante. Un dato che conferma le preoccupazioni per le prospettive dei prossimi mesi. In questo contesto si registra una crescente richiesta di convenienza da parte del consumatore, che la Distribuzione Moderna è impegnata a garantire. Confidando nella piena ripresa del canale HoReCa, la Distribuzione Moderna prosegue nell’impegno a supportare le filiere agroalimentari, garantendo un importante sbocco per le eccellenze del Made in Italy», conclude Buttarelli.