Export agroalimentare Made in Italy +5,2% negli Stati Uniti a quasi 5 miliardi. Favorire accordi commerciali multilaterali.
Superare l’impasse nelle relazioni commerciali tra Ue e Stati Uniti creata dai dazi Usa per la questione Airbus-Boeing e trovare una soluzione sulla digital tax per inaugurare una nuova stagione di collaborazione, con l’obiettivo di sostenere l’export Made in Italy, in primis agroalimentare, che già combatte con gli effetti della pandemia. Questo l’auspicio di Cia-Agricoltori Italiani, lanciato nel giorno dell’insediamento ufficiale di Joe Biden alla Casa Bianca.
“L’agroalimentare è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale oltre 42 miliardi di euro nel 2020 -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. E proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con una crescita del 5,2% tra gennaio e novembre e un valore complessivo vicino ai 5 miliardi. Per questo, ci auguriamo che la nuova amministrazione Biden segni un ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso accordi e decisioni condivise sulla vicenda Airbus e Boeing e sulla tassazione dei servizi digitali, per sorpassare l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello agroalimentare”.
Ancora di più in questa fase storica, segnata anche dalla Brexit, “è urgente favorire accordi commerciali multilaterali e bilaterali. Trattative -aggiunge Scanavino- che possano trasformare il valore riconosciuto dal consumatore finale in valore economico per le imprese agricole e che includano, sempre e in modo inequivocabile, il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali”.